![]() di Robert Todd Carroll
Versione italiana a cura di Dario Ventra |
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TESTIMONIANZE ANEDDOTICHE
Testimonianze personali e vividi aneddoti rappresentano una delle più
popolari e apparentemente convincenti forme di “prove” addotte a favore di
credenze trascendentali, occulte e pseudoscientifiche. Ciò nondimeno aneddoti e
testimonianze dirette hanno valore quasi nullo al fine di stabilire l’effettiva
probabilità delle affermazioni che intendono sostenere. Il racconto sincero e
sentito dell’incontro con un angelo o un alieno, con un fantasma o lo Yeti,
dell’aver osservato aure violacee intorno a pazienti morenti o guru levitanti,
ha scarso valore empirico nello stabilire la ragionevolezza del credere in cose
simili. Storie di quel tipo sono intrinsecamente poco affidabili e di parte, e
non hanno più attendibilità di certi resoconti televisivi di clienti
soddisfatti dopo aver provato l’ultimissimo programma per la perdita di peso! La testimonianza per “esperienza personale” in questioni paranormali e
soprannaturali non ha valore scientifico: se altri non avranno la stessa
esperienza nelle stesse condizioni, allora non vi sarà alcun modo di verificare
l’accaduto. E se non vi è modo di verificare le affermazioni fatte, non si
potrà nemmeno giudicare se l’esperienza in sè è stata una mera illusione o se
invece era stata interpretata correttamente.
Se qualcun altro può avere la stessa esperienza, allora sì, è possibile
comprovare in qualche modo le testimonianze e determinare se le affermazioni
conseguite siano degne di fiducia. Il motivo per cui le testimonianze circa esperienze paranormali non
hanno validità scientifica risiede nel ruolo che autoinganno e percezione
selettiva giocano in simili vicende. La maggiorparte dei soggetti psichici non
si rende nemmeno conto di aver bisogno di testare i propri poteri in condizioni
controllate per escludere l’eventualità di autoilludersi. Essi sono
semplicemente appagati dalle proprie esperienze. Esperimenti controllati
convaliderebbero invece una volta per tutte che non vi è selettività né
pregiudizio nel prendere in considerazione i fatti, ovvero il tener conto solo
degli apparenti successi mentre si ignorano o minimizzano opportunamente i
fallimenti. Un test in condizioni controllate può inoltre determinare se vi
siano altri fattori in gioco, non escluso il raggiro vero e proprio! Pertanto,
prese a sé, le testimonianze degli psichici non possono avere alcuna
attendibilità scientifica. Ma se racconti del genere non sono attendibili, come mai risultanto
tanto popolari o convincenti?? Le ragioni possono essere molteplici. Le
testimonianze sono spesso vivide e dettagliate, il che le rende credibili
all’apparenza. Sono spesso addotte da gente molto entusiasta, che sembra onesta
e affidabile, senza motivi verosimili per volerci ingannare. Questa gente può
anche assumere i tratti di una presupposta autorità in materia, come un
dottorato di ricerca in psicologia o fisica, e non tralasciamo il fatto che
molti resoconti sono offerti immediatamente dopo l’evento psichico, anche prima
che le sue (eventuali) conseguenze possano avere luogo. In effetti quindi si
compie una registrazione dei cambiamenti negli stati d’animo, piuttosto che nei
concreti risultati fisiche che interesserebbero. Infine, le testimonianze
risultano credibili perché molta gente vuole crederci, nonostante non
abbiano alcun valore di per sé qualora non siano verificabili in qualche modo. Per esempio, qualcuno tempo fa espose sul Web una storia dal titolo “Cura
del Cancro tramite TT”,
ma l’indirizzo è ormai inattivo): vi si raccontava che allo zio dell’autore
fosse stato diagnosticato un cancro, e che secondo il medico curante i due mesi
di radioterapia non avevano avuto esiti positivi; nove mesi prima all’uomo era
stato detto che gli restavano due mesi di vita, ma secondo il nipote egli era
ora “vivo e vegeto” poiché un guaritore spirituale lo aveva trattato col Tocco
Terapeutico (TT). Seguiva una descrizione di come il TT fosse stato
impartito: “Il
guaritore indirizza la propria energia verso il corpo del paziente senza
toccarlo, onda per onda. Nel nostro caso pose le mani al di sopra del petto di
mio zio e le mosse lentamente tutt’intorno ai polmoni per circa trenta minuti.” Ovviamente il medico si era sbagliato nel
diagnosticare quanto fosse rimasto da vivere al paziente. Predire quanto a
lungo un malato di cancro possa sopravvivere è una faccenda molto fallibile, e
magari l’errore insegnerà al dottore a non essere così maledettamente sicuro
delle proprie previsioni in circostanze future. O magari sia lo zio che il
nipote avevano male interpretato il medico, il quale avrebbe potuto esprimersi
in modo più qualificato, come: “La mia ipotesi più attendibile potrebbe
essere…”; oppure “Basandomi su un caso simile, potrei stimare…” Può darsi
benissimo anche che il medico si fosse sbagliato nello stimare l’efficacia
della terapia radiativa, la quale avrebbe funzionato molto meglio del previsto.
Potrebbe essersi trattato di remissione spontanea, o potrebbe essere successo
che sia le diagnosi mediche che le cure fossero errate, e lo zio era rimasto
vivo perché i medici lo avevano praticamente lasciato stare, dandolo per
spacciato! O forse l’autore stesso della storia stava mentendo, o il TT in quel
caso avrebbe funzionato veramente…? Ma cosa appare più probabile?? Quello che
sappiamo per certo (ammesso che i fatti esposti siano tutti veri) è che il
paziente sopravvisse più a lungo di quanto il medico aveva predetto, e che sia
la radioterapia che il tocco terapeutico erano stati praticati. In un caso del
genere non vi sono evidenze abbastanza convincenti per stabilire se sia stata
la radioterapia o il tocco terapeutico l’agente causale significativo in quanto
è accaduto: occorrono studi di controllo, non storie aneddotiche, per determinare
se veramente il TT possa essere un elemento favorevole nel trattamento del
cancro. Infine, vorremmo far notare che alle testimonianze si fa sempre ricorso in molti campi diversi nella vita, inclusa naturalmente la scienza medica praticata da dottori in medicina, e che dare la giusta considerazione ai resoconti è solitamente considerato saggio, non avventato. Un dottore farà ricorso anche a quanto riferito dai propri pazienti per trarre conclusioni in merito a trattamenti o medicazioni. Ad esempio, un medico farà riferimento all’evidenza aneddotica del paziente su come questi ha reagito a un certo nuovo trattamento, e in base a tale informazione calibrerà i dosaggi o percorrerà addirittura una nuova strada terapeutica. Tutto ciò è alquanto ragionevole. Tuttavia un medico non può essere selettivo nel prestare attenzione alle testimonianze offertegli, ascoltando solo quelle che ne assecondano i pregiudizi, perchè fare questo significherebbe mettere in serio pericolo la salute di altri malati. Allo stesso modo, le persone non dovrebbero assumere atteggiamenti selettivi o prevenuti nel dare ascolto a racconti di esperienze occulte e paranormali. Riferimenti bibliografici e sul Web
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Last
updated 11/21/10 |