![]() di Robert Todd Carroll
Versione italiana a cura di Dario Ventra |
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PETIZIONE
DI PRINCIPIO (o RAGIONAMENTO CIRCOLARE) Una petizione di principio è
un errore logico consistente nel dare già per scontato tra le premesse di
un’argomentazione ciò che si intende dimostrare. Un’argomentazione, a sua
volta, è un ragionamento nel corso del quale si intendono fornire ragioni a
sostegno di una data affermazione; tali ragioni sono chiamate “premesse”,
mentre l’affermazione da dimostrare è detta “conclusione”.
La seguente argomentazione è un
esempio di petizione di principio:
La conclusione di
quest’argomentazione è evidentemente l’esistenza di Dio. Tuttavia la premessa
dà per scontato che esista un creatore e progettista dell’universo, cioè che
Dio esista. In effetti invece l’argomentatore non dovrebbe presupporre che l’universo
mostri segni di un progetto intelligente, ma dovrebbe piuttosto fornirne prove
a sostegno! Anche la seguente argomentazione
rappresenta una petizione di principio:
La premessa di questa argomentazione
ne implica anche la conclusione. Se si assume che l’aborto sia un omicidio, ne
segue che, visto che l’omicidio è illegale, anche l’aborto dovrebbe essere
illegale. In tal modo l’argomentatore, dando per scontato già in partenza che
l’aborto è un omicidio, dà per scontata anche la conclusione (ovvero che
l’aborto dovrebbe essere considerato illegale). L’argomentatore non dovrebbe
presupporre che l’aborto sia un omicidio, bensì fornire prove a sostegno della
propria affermazione. Ed ecco un altro esempio:
La conclusione di
quest’argomentazione è che i fenomeni paranormali esistono. La premessa dà per
scontato che l’argomentatore abbia vissuto un’esperienza paranormale, e di
conseguenza i fenomeni paranormali esistono. Ma l’argomentatore non dovrebbe
tanto presupporre a priori che la sua esperienza fosse paranormale, quanto
invece fornire prove a sostegno di un’affermazione del genere. Un ultimo esempio di petizione di
principio:
La conclusione dell’argomentazione è ovviamente la realtà della reincarnazione. La premessa dà già per scontato che i bambini abbiano vissuto vite precedenti, cioè che la reincarnazione sia un fenomeno reale. L’argomentatore in effetti non può assumere in partenza che i bambini abbiano vissuto una vita precedente, dovendo invece fornire prove a sostegno di tale affermazione: sostenere che i ricordi abbiano avuto origine in una vita precedente equivale a dire che esistono certamente vite precedenti, il che non dovrebbe essere presupposto, ma appunto dimostrato. Riferimenti bibliografici e sul Web
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updated 11/21/10 |