di Robert Todd Carroll

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SkepDic.com

Versione italiana a cura di Dario Ventra
©2003

Elenco alfabetico degli argomenti

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PETIZIONE DI PRINCIPIO (o RAGIONAMENTO CIRCOLARE) 

Una petizione di principio è un errore logico consistente nel dare già per scontato tra le premesse di un’argomentazione ciò che si intende dimostrare. Un’argomentazione, a sua volta, è un ragionamento nel corso del quale si intendono fornire ragioni a sostegno di una data affermazione; tali ragioni sono chiamate “premesse”, mentre l’affermazione da dimostrare è detta “conclusione”.

Se tra le premesse è già implicita o addirittura chiaramente espressa la conclusione, e se tali premesse sono anche dubbie, si cade nell’errore detto appunto “petizione di principio”.

La seguente argomentazione è un esempio di petizione di principio: 

“Sappiamo che Dio esiste perché possiamo vedere l’ordine perfetto della Sua Creazione, un ordine che dimostra l’intelligenza soprannaturale del suo Progettista.”

La conclusione di quest’argomentazione è evidentemente l’esistenza di Dio. Tuttavia la premessa dà per scontato che esista un creatore e progettista dell’universo, cioè che Dio esista. In effetti invece l’argomentatore non dovrebbe presupporre che l’universo mostri segni di un progetto intelligente, ma dovrebbe piuttosto fornirne prove a sostegno!

Anche la seguente argomentazione rappresenta una petizione di principio: 

“L’aborto è l’uccisione ingiustificata di un essere umano, e come tale è omicidio. L’omicidio è illegale. Dunque l’aborto dovrebbe essere illegale.”

La premessa di questa argomentazione ne implica anche la conclusione. Se si assume che l’aborto sia un omicidio, ne segue che, visto che l’omicidio è illegale, anche l’aborto dovrebbe essere illegale. In tal modo l’argomentatore, dando per scontato già in partenza che l’aborto è un omicidio, dà per scontata anche la conclusione (ovvero che l’aborto dovrebbe essere considerato illegale). L’argomentatore non dovrebbe presupporre che l’aborto sia un omicidio, bensì fornire prove a sostegno della propria affermazione.

Ed ecco un altro esempio: 

“I fenomeni paranormali esistono perché io ho vissuto un’esperienza che non si può che definire paranormale.”

La conclusione di quest’argomentazione è che i fenomeni paranormali esistono. La premessa dà per scontato che l’argomentatore abbia vissuto un’esperienza paranormale, e di conseguenza i fenomeni paranormali esistono. Ma l’argomentatore non dovrebbe tanto presupporre a priori che la sua esperienza fosse paranormale, quanto invece fornire prove a sostegno di un’affermazione del genere.

Un ultimo esempio di petizione di principio: 

“I ricordi di una vita precedente presenti nei bambini dimostrano che la reincarnazione esiste, dato che per un bambino l’origine di quei ricordi non può trovarsi che in una vita precedente.”

La conclusione dell’argomentazione è ovviamente la realtà della reincarnazione. La premessa dà già per scontato che i bambini abbiano vissuto vite precedenti, cioè che la reincarnazione sia un fenomeno reale. L’argomentatore in effetti non può assumere in partenza che i bambini abbiano vissuto una vita precedente, dovendo invece fornire prove a sostegno di tale affermazione: sostenere che i ricordi abbiano avuto origine in una vita precedente equivale a dire che esistono certamente vite precedenti, il che non dovrebbe essere presupposto, ma appunto dimostrato.


Riferimenti bibliografici e sul Web

 

 

 

 

Last updated 11/21/10